Le disintossicanti 💚

     PER DEPURARE IL FEGATO DOPO IL PERIODO DELLE FESTE:

 A Natale, si sa, gli stravizi fanno parte della tradizione festaiola dei più e si esagera per giorni e giorni nel modo di mangiare e bere, aumentando di gran lunga l'apporto di cibi ricchi di grassi saturi ( es. carni rosse, salumi, eccessi di latticini e formaggi, o uova, burri, dolci), amidi e carboidrati, soprattutto derivanti da farine iper-raffinate (paste, pani, pandori, panettoni), zuccheri, soprattutto di tipo raffinato. L'apporto di sostanze in eccesso rispetto al nostro fabbisogno giornaliero, soprattutto di cibi ricchi di molecole grandi e difficili da metabolizzare e digerire non danno solo problemi di bilancia (facendoci così facilmente prendere quei due- tre chiletti in più che ci sembrano, poi, così difficili da perdere!) o di cattiva digestione e senso di gonfiore, nonché aumento della ritenzione idrica, o meglio del ristagno di liquidi nel corpo, che possono portare anche a stadi infiammatori di varia natura.

Tra tutti gli organi emuntori, quello che più di tutti si fa carico dei nostri eccessi mangerecci post-vacanzieri è il FEGATO, organo di fondamentale importanza, considerato, dagli antichi nella nostra tradizione di medicina mediterranea come dalle tradizioni millenarie che si mantengono tutt'ora vive in varie zone della fascia orientale del mondo, uno degli anelli fondamentali di due assi portanti (stomaco-fegato-pancreas/ stomaco-fegato-reni) che regolano la salute del nostro corpo e l'armonia delle sue funzioni vitali. Seguire un modo di mangiare equilibrato e praticare attività fisica che permetta l'ossigenazione dei tessuti interni (oltre a quello epidermico) è importantissimo, ma, in questo periodo possiamo aiutare il fegato in modo più specifico a DEPURARSI E DETOSSINARE, alleggerendolo dalle scorie che appesantiscono il suo lavoro.

Ci sono piante che sono a tal punto ricche di principi attivi, che aiutano la funzione depurativa del fegato, da poter essere considerate piante elettive, amiche di questo organo. Per ora, ne vediamo almeno due, tra le più celebri, note e conosciute, nonché facili da reperire e, di sicuro, frequentemente incontrate:

1) il CARDO MARIANO:

Appartenente alla famiglia delle Asteracee, per la forma lanceolata delle foglie che contribuisce a conferle un aspetto ispido, che richiama anche sensibilmente il senso della protezione di fronte ad aggressioni manifeste. Tali caratteristiche richiamano subito il suo carattere di pianta marziale, energeticamente associata all'influsso di Marte, astro potente e combattivo. Il Cardo, infatti, è ricco di principi attivi, i più importanti dei quali afferenti alla famiglia delle sostanze cosiddette Amare o amaricanti.
Epatoprotettore elettivo, il CARDO MARIANO svolge sia funzione COLERETICA ( aiuta la funzionalità epatica),che COLAGOGA (fluidifica il flusso delle scorie immesse dal fegato nelle vie biliari, agevolando l'eliminazione delle sostanze e tossine in eccesso e quindi coaudiuvando il funzionamento generale dell'intera funzione epatica). Indirettamente, quindi, esso contribuisce a regolare il buon funzionamento di tutti gli altri organi emuntori ( i reni, potenziando l'azione diuretica di altre piante; il pancreas, detossificandolo, il sistema linfatico, aiutando ad eliminare l'eccesso di tossine che si riversa nel sangue e segregandole a prodotti di scarto; la pelle, detossinandola e migliorandone l'aspetto, la traspirazione ed inibendo la produzione di processi ossidativi che in essa si rendono manifesti). Esso inoltre, più di ogni altra sostanza amara, per la presenza di un preciso principio attivo, la SILIMARINA, è un vero e proprio ricostituente del fegato, rigeneratore del suo tessuto e stimolatore del suo rinnovo cellulare. Il Cardo, in funzione preventiva, aumenta quindi la protezione del fegato dai danni futuri; impiegato in situazioni cronica, ha efficacia per la disintossicazione a seguito di cure farmacologiche, o in presenza di cirrosi ecc.
Il cardo mariano contiene, inoltre, dei BIOFLAVONOIDI (fitoestrogeni, ormoni vegetali) importanti che ne fanno una pianta cara soprattutto all'universo femminile, in grado di potenziare i meccanismi riequilibratori del benessere generale del corpo della donna, presentando, inoltre, blande proprietà antidepressive, ed ottimizzando la resistenza fisica alle intolleranze alimentari. La tradizione ne esalta anche le proprietà galattogene, ovvero, stimolanti, insieme con i semi di finocchio, della produzione del latte materno.

In Erboristeria si usano per lo più i semi per farne un DECOTTO che va preso almeno due volte al dì, per due settimane.

Ricetta: 1 cucchiaio raso di cardo mariano semi, 1 tazza d’acqua
Versare i semi di cardo mariano nell’acqua fredda, accendere il fuoco e portare a ebollizione. Far bollire qualche minuto e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e berlo lontano dai i pasti per usufruire della sua azione disintossicante ed epatoprotettiva.

Altrettanto efficace, ma da prendere con accorgimenti, è la TINTURA MADRE, ottenuta dalle intere sommità fiorite: l'alcol, usato come solvente, riesce ad estrarre molta silimarina, ma, è ovvio che, se si prende tale rimedio per depurare il fegato, la cosa migliore è assumerne dalle 20 alle 50 gocce al giorno (ripartire in una o più assunzioni), lontano dai pasti, DILUITE in acqua. Per disturbi in fase acuta, assumere fino a 30 gocce, tre volte al dì.

E' molto frequente anche l'uso dell'ESTRATTO SECCO (spesso in opercoli), la cui concentrazione di principio attivo varia da prodotto a prodotto ma che, spesso, non presenta la stessa efficacia dei principi attivi rivitalizzati dalla presenza del solvente estrattore. Alcuni di essi, infatti, rischiano nell'estratto secco di essere parzialmente inibiti nel contatto diretto con alcuni enzimi prodotti dal nostro corpo, nella sintesi metabolica.

Non dimentichiamoci, poi, che il Cardo, cosi come il carciofo, la bardana, il tarassaco e tutte altre piante ricche di principi amari, buoni per il fegato e le vie biliari, oltre che nelle modalità appena viste, può essere assunto anche per VIA ALIMENTARE (come previsto dalla fitoalimurgia): grande uso viene fatto, in varie ricette, dei suoi gambi, ottimi se gratinati e messi al forno o in padella, dopo averli scottati in acqua (la cosa importante, in quel caso, è non salare l'acqua in cui vengono sbollentati, in modo da poterla bere).

E allora, che questa pianta miracolosa ci venga in aiuto... :)

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